Promessi Sposi (Alessandro Manzoni)
Capitolo XX
Il castello dell'innominato era a cavaliere a una
valle angusta e uggiosa, sulla cima d'un poggio che sporge in fuori da un'aspra
giogaia di monti, ed è, non si saprebbe dir bene, se congiunto ad essa o
separatone, da un mucchio di massi e di dirupi, e da un andirivieni di tane e
di precipizi, che si prolungano anche dalle due parti. Quella che guarda la
valle è la sola praticabile; un pendìo piùttosto erto, ma uguale e continuato;
a prati in alto; nelle falde a campi, sparsi qua e là di casucce. Il fondo è un
letto di ciottoloni, dove scorre un rigagnolo o torrentaccio, secondo la
stagione: allora serviva di confine ai due stati. I gioghi opposti, che
formano, per dir così, l'altra parete della valle, hanno anch'essi un po' di
falda coltivata; il resto è schegge e macigni, erte ripide, senza strada e
nude, meno qualche cespuglio ne' fessi e sui ciglioni.
Nello sceneggiato televisivo prodotto dalla RAI e andato in onda nel 1967, le riprese del capitolo XX riguardante la figura dell'Innominato, vennero fatte presso il castello prospiciente Casaleggio Boiro, qui sopra riprodotto da un mio acquerello.
Un caro saluto
Roberto
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